Sono coreani, giapponesi, pakistani, europei e vivono a Teheran.
Scelgono il mimo, quale forma di espressione, e tornano a far rivivere Fantozzi con la sua nuvoletta.

Sono i ragazzi della terza media – sezione unica – della Scuola Italiana “Pietro Della Valle” della capitale iraniana: si chiamano Abbasi Paniza, Ardalan Nikjean , Attar Artemis, Daraei Leon Sam Kobayashi, Ekhlaspour Medya, Jabbari Attila, Kang Rihan, Nasir Aayaan Hussain, Ortega Alejandro, Pajooheshgararia, Ramjerdi Shirazi Radmeher.
Hanno scelto di raccontare con “Il treno ha fischiato” gli atti di bullismo contro un uomo buono, generoso, gran lavoratore, vessato dalla sua stessa famiglia.

<<La scelta della novella di Luigi Pirandello per l’adattamento in testo drammaturgico risponde all’esigenza di riflettere su alcuni comportamenti di bullismo osservati nelle classi della sezione medie inferiore – spiega la professoressa Loredana Di Leone -.

La comunità educante è stata chiamata a prendere posizione e mettere in atto pratiche efficaci, volte al rispetto reciproco e alla valorizzazione delle diversità, tra cui, non ultima l’attività teatrale.
Il mobbing esercitato da capufficio e colleghi sul ragioniere Belluca, invita i ragazzi a ripensare i propri comportamenti nei confronti di alcuni compagni di classe e a partecipare coralmente , attraverso le narrazioni alternate e i mimi, al disagio della vittima.>>
La sceneggiatura inserisce anche, in alcune scene, le narrazioni sulle città che il treno attraversa, nelle quali si esplica in pieno la pluriculturalità presente nel gruppo classe, come fonte di ricchezza e libertà.
<<Pensiamo che l’originale e divertente miscellanea, ripensata in chiave moderna anche con canzoni e mimo, unisca bene il senso del comico e del tragico, rispettando alla fine lo spirito pirandelliano.>>
La preside, la dottoressa Carmelina Apollaro, da parecchi anni avrebbe voluto che una classe partecipasse.

<<Dal momento in cui abbiamo deciso la rappresentazione teatrale, incentrata sulla figura di Belluca, si sono sentiti subito motivati.
É un modo per imparare un po’ scherzando, basandosi sulla propria esperienza, il proprio vissuto.
Con gli elementi del mimo la drammaturgia è entrata subito nelle loro corde.
Non sono nuovi ad esperienze del genere. Hanno due ore a settimana di laboratorio teatrale.
La novella l’ho scelta io. Ho approfittato del laboratorio teatrale tenuto all’Università, per cui mi sono confrontata con un esperto che si occupa di teatro italiano, Roberto Andrioli, attore e regista, ambasciatore della Cultura italiana in Iran .
Si sono davvero impegnati tanto. In tutto sono undici ragazzi coinvolti, tra attori e mimi>>.

Hanno provato per oltre un mese. Poi è cominciata la pandemia e i genitori hanno cominciato a manifestare timori per il viaggio.
Infine la comunicazione ufficiale di sospensione del Concorso.
<<Sognavano di andare ad Agrigento e per loro sarebbe stata occasione anche per una gita d’istruzione in un luogo di Cultura come la Valle dei Templi.>>
Entusiasta dell’iniziativa la dirigente scolastica.

<<Ho una vera passione per Pirandello, anche per le novelle meno conosciute – dichiara la preside, Carmelina Apollaro -.
L’occasione ci è stata offerta dall’Ambasciata d’Italia a Teheran e ci siamo entusiasmati.
Abbiamo coinvolto sia le medie che il liceo. Ma è la media che ha un’esperienza specifica sul teatro.
Ogni anno organizziamo la Settimana della Lingua Italiana- prosegue – , con interventi della scuola e dell’Università. In tale occasione siamo entrati in contatto col regista Andrioli, che ci ha aiutati”.
La scuola è dedicata a Pietro della Valle, viaggiatore del ‘600.
Si occupò di storia, geografia, musica e lingue classiche. Nel 1614 intraprese un lungo viaggio da Venezia a Rodi. Visitò l’ Egitto, la Palestina, la Siria, quindi la Persia e l’India.
<<Il regista quest’anno ha parlato dell’evoluzione della lingua nel teatro e ci ha dato una mano su come strutturare un testo drammatico.
Essendo una scuola a tempo pieno, sia alle elementari che alle medie, nel percorso curriculare, svolgiamo diverse attività finalizzate agli spettacoli di fine anno e di Natale.
Gli alunni hanno così la possibilità di sviluppare gli aspetti della socializzazione e dell’inclusione, è una scuola che accoglie 29 etnie diverse.
La maggior parte degli impiegati nelle ambasciate portano i figli nella nostra scuola, che è molto prestigiosa.
Il laboratorio si è sviluppato in modo entusiasmante. La novella “Il treno ha fischiato” si è adattata perfettamente alle nostre esigenze e agli obiettivi anti-bullismo” conclude la dirigente