“Almeno un selfie!”, perché no?
La mania di autorappresentarsi sui social non poteva che contagiare
anche i personaggi pirandelliani.
L’idea di portare in scena una versione “social” della “Tragedia di un
personaggio” è venuta a 14 studenti della classe IV B dell’Odontotecnico dell’II.SS. “Pirandello” di Bivona, appoggiati dalla dirigente scolastica, dottoressa Rosetta Morreale.
Benedetta tecnologia! – esclama Luigi Pirandello – . Credo che oggi tutto quello che ieri era un problema, non è più. Tutti sorridenti, tutti felici. Nessuno ha da gettare via una maschera perché è esso stesso maschera in una “società dei simulacri”. La vecchia imbellettata si fa bella per il piacere di guardarsi allo specchio e non per piacere ad altri.
Il sipario si chiude su questa battuta.
Il selfie si consuma alla luce del mondo di oggi, in cui l’apparire sui social sembra più importante di come si venga percepiti nella realtà.
Il testo drammaturgico contiene rapidi inserimenti, funzionali alla messa in scena, di personaggi di altre novelle più o meno note dell’autore agrigentino.
Il finale è attuale e pirandelliano allo stesso tempo.

–Professore, com’è visto il mondo dei social dai suoi studenti? Come un’opportunità, una soluzione, un problema?
<<Un’opportunità e anche una soluzione alla luce di questa emergenza sanitaria – spiega il prof. Vincenzo Caci, referente del progetto con la collega, professoressa Adelina Rita Reina -.
Di punto in bianco, ci siamo ritrovati ad utilizzare diverse applicazioni informatiche per attuare la didattica a distanza e non interrompere l’interazione con i nostri ragazzi.

Naturalmente, come per ogni cosa ne va fatto un buon uso.
Quotidianamente, tutti noi docenti siamo impegnati nel ricordare agli
alunni di fare un buon utilizzo di internet, dello smartphone e del mondo dei social affinché non si trasformino in problema>>.
–Quali riflessioni sono scaturite nel corso della lettura e poi della stesura del testo?
<<Sicuramente la tematica pirandelliana dell’essere e dell’apparire, di come noi ci sentiamo e di come gli altri ci vedono.
Siamo partiti dalla lettura della novella “La tragedia di un personaggio” per realizzare un adattamento per la messa in scena come richiesto dal vostro concorso.
Abbiamo fatto un resoconto delle novelle incontrate dai ragazzi durante il biennio e di quelle di cui avevano sentito parlare o che noi insegnanti ricordavamo con piacere allo scopo di stuzzicare la loro curiosità.
È stato un piacevole “gioco”, diretto ad invogliare gli alunni al gusto di realizzare un copione partendo dalla novella e su come rappresentarlo.
Il finale è nato sul campo, durante la stesura.
I ragazzi hanno collegato e rivisitato la tematica pirandelliano alla luce del mondo di oggi, dove l’apparire sui social appare più importante della vita vera.
Con rapidi inserimenti, funzionali alla messa in scena, di personaggi di altre novelle più o meno note.
Con un finale attuale e nel contempo fedele al grande Autore agrigentino>>.

–Lo avete rappresentato?
<<No, per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Anche se erano state avviate tutte le attività propedeutiche: analisi dei personaggi, l’importanza di ogni singolo ruolo in scena e fuori scena, suddivisione dei ruoli, lettura del copione, scelta delle musiche>>.
–Come state vivendo questi giorni dall’inizio della pandemia da coronavirus?
Come tutti, credo, sperando che si torni alla normalità al più presto. All’inizio sembrava un fatto lontano da noi, poi siamo stati inghiottiti come dentro un film di quelli catastrofici all’americana.
Ci siamo rimboccati le maniche e come accennato prima abbiamo continuato il nostro lavoro con la didattica a distanza mantenendo il contatto quotidiano con i nostri alunni.
–I ragazzi frequentano un laboratorio di Teatro?
<<Di questi ragazzi, della IV B Odontotecnico, soltanto una ragazza ha fatto parte del laboratorio teatrale della scuola attivato due anni fa.
Alcuni hanno partecipato a rappresentazioni sacre nei loro Paesi, qualche altro ha preso parte ad un musical amatoriale.
Tutti gli altri neofiti a cui con la collega di Italiano, Adelina Rita Reina, abbiano cercato di inculcare l’amore per il Teatro e il gusto per la messa in scena>>.