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Quel ponte invisibile tra il Nord Africa e l’Europa

Mahouch mozhar chiede la conferma ufficiale dei suoi poteri. Riuscirà a ottenerla?

Dodici alunni della terza media dell’Istituto scolastico italiano G.B. Hodierna di Tunisi, diretto dal professor Rosario Maria Marco Motta, propongono la reinterpretazione in chiave moderna de “La patente” di Luigi Pirandello

I ragazzi hanno deciso di ambientare la storia in Tunisia.

Il titolo scelto è “Mahouch mozhar”.

Significa jettatore.

Gli autori, Beldi Mechichi Yasmine,Carbone Irina,Cavallari Marisol,Ciancio Paratore Serena, Dell’Erba Paolo, Dian Davide Elias, Guarascio Andrea, Hussein Ridha, Ksira Abbes, Nouachri Karim, Viale Nassirin, Vigliero Giulia Francesca, hanno voluto caratterizzare i personaggi sia fisicamente che psicologicamente.

Hanno lavorato sulle azioni che gli attori devono portare sulla scena.

Hanno scelto di inserire nel testo alcune espressioni tunisine per rendere più verosimile il loro progetto, giocando sulla mescolanza delle lingue per sottolineare l’universalità dei testi pirandelliani.

L’Istituto G.B. Hodierna di Tunisi

–Chiarchiaro cambia nome e diventa tunisino. Com’è nata l’idea? Quali le finalità di questa scelta?

<<Quando i miei studenti hanno scelto di riadattare “La Patente” di Pirandello – chiarisce il professor Davide Monastra, referente del progetto – hanno subito avuto l’idea di ambientare la vicenda in Tunisia, per rendere omaggio al bellissimo Paese che ci ospita.

Già dal titolo, ovvero “Mahouch mozhar” che significa in dialetto tunisino lo jettatore, gli studenti hanno voluto che fosse chiara la loro intenzione.

Gli allievi inoltre hanno scelto, aiutati dalla professoressa Paola Occhipinti docente di lingua araba, di inserire nel testo alcune espressioni tunisine per rendere più verosimile il loro progetto, giocando sulla mescolanza delle due lingue per sottolineare l’universalità dei testi pirandelliani.

La finalità di questa scelta è in realtà da ricercare nell’identità stessa del nostro Istituto: essere un ponte tra il Nord Africa e l’Europa.

-La conclusione in modo coerente sembra sospesa, senza risposte. Quali sono state le considerazioni dei ragazzi, sin dalla lettura della novella?

<<I ragazzi non si sono voluti allontanare troppo dal testo pirandelliano, perché hanno amato moltissimo il finale.

Hanno cercato di trovare dei finali alternativi, ma ogni volta quello che li convinceva di più era sempre quello sospeso di Pirandello. Alla fine, insomma, si sono “arresi” alla magia dell’opera pirandelliana.>>

Il preside Motta con il prof. Monastra

–Avete un laboratorio di teatro?

<<La nostra scuola ha una lunghissima tradizione teatrale.

Anzi, posso dire che il teatro è uno dei fiori all’occhiello dell’Istituto Hodierna.

Ogni anno dalla scuola dell’infanzia al liceo, passando per la scuola primaria e le scuole medie, mettiamo in scena almeno quattro spettacoli.

Quest’anno con i ragazzi delle scuole medie avremmo portato sul palcoscenico il riadattamento della novella di Boccaccio “Lisabetta da Messina.>>

–Avete pensato di rappresentare il testo drammaturgico?

Stavamo per realizzare una messa in scena del testo, proprio nei primi giorni di marzo.

Avremmo voluto rappresentarlo davanti al “pubblico di casa” e fare una piccola registrazione da inviare al vostro Festival.

Purtroppo non ci siamo riusciti perché come in tutto il mondo siamo stati costretti a rimanere chiusi in casa.

-Come avete vissuto questi mesi dall’inizio della pandemia?

<<Sono stati mesi molto difficili, come in Italia. Anche noi abbiamo attivato immediatamente la didattica a distanza.

I ragazzi, nonostante le difficoltà, hanno reagito molto bene a questa assoluta novità per la scuola.

Giorno dopo giorno abbiamo continuato a studiare.

In Tunisia abbiamo vissuto il confinamento, però la situazione è stata meno drammatica dell’Italia e già da qualche settimana ormai tutto sembra ritornato quasi alla normalità.>>

– La cerimonia è stata spostata al 2021. I ragazzi hanno ancora voglia di partecipare?

<<Sicuramente! I ragazzi sono sicuro sarebbero felicissimi di poter partecipare all’evento.

Quello che speriamo tutti noi è di poter essere presenti e di poter applaudire le opere di tutti gli studenti che hanno partecipato al festival. Quindi possiamo salutarci con un arrivederci al 2021

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Davide Dian

    Giugno 9, 2020 alle 4:08 pm

    Al 2021!!

    Rispondi
    • annamariascicolone

      Giugno 20, 2020 alle 5:21 pm

      Sì, il Teatro Pirandello vi aspetta.

      Rispondi

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