Gli alunni della classe III E del Liceo Scientifico, Biomedico, Matematico, Scienze Applicate e Linguistico “Leonardo” di Agrigento, diretto dalla dottoressa Patrizia Pilato, hanno realizzato un corto, prendendo spunto dalla novella pirandelliana Mondo di carta e attualizzandone il contenuto.

Hanno utilizzato nel loro testo teatrale un linguaggio semplice e immediato per evidenziare una problematica, purtroppo, ancora radicata nella nostra società, la discriminazione della diversità.
Il professore Valeriano Balicci, protagonista della novella, perde la vista a causa di una malattia e, invece di ricevere sostegno, viene deriso.
E’ sicuramente ravvisabile la poetica pirandelliana dell’umorismo: il personaggio, fin dalle prime righe, suscita il riso, ma, se subentra la riflessione, siamo in grado di comprendere le cause vere di ogni suo comportamento al di là della “maschera” che gli altri gli hanno assegnato.
Valeriano Balicci della novella diventa Valerio Randisi, un ragazzo ipovedente, timido e introverso, ma con una spiccata sensibilità, il quale deve inserirsi in una nuova classe di liceo. Inizialmente i compagni si mostrano restii ad accettarlo, anzi non perdono occasione per deriderlo ed emarginarlo, sentendolo “diverso” da loro.
Chiara, compagna di banco, viene subito colpita dalla delicatezza di Valerio, tanto da sostenerlo fin dal suo arrivo in classe. Sarà grazie a lei che il ragazzo si appassionerà di nuovo alla lettura, passatempo preferito di Chiara. E sarà proprio lei ad abbattere il muro dei pregiudizi con un accorato monologo finale sulla diversità come risorsa che ha molta presa sui compagni.
A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, studentesse e studenti hanno dovuto rappresentare le scene in aula con le mascherine e in uno spazio esterno, non potendo usufruire di altri luoghi di aggregazione.
I ragazzi coinvolti sono 14 e sono stati guidati dalla professoressa Federica Cottone: Arnone Simone, Foti Federica, Milioti Salvatore, Milioto Angelo Riccardo Salvatore, Navarra Emanuele, Quaranta Michelangelo, Randazzo Carmelo, Romeo Gaia Maria, Saieva Deisy Rita, Salamone Marco, Sciortino Martina, Sgarito Francesca Maria, Sodano Gioele, Zambito Irene.

– Professoressa Cottone, un elaborato che è tutto concentrato sul concetto dell’inclusione. Com’è nata l’idea di partire dalla novella di Luigi Pirandello, per trattare il tema della diversità?
“Quest’anno il nostro curricolo di educazione civica prevedeva lo studio dei principi fondamentali della Costituzione e gli alunni della classe 3 E hanno principalmente approfondito l’articolo 3 che sancisce l’uguaglianza formale e sostanziale. Abbiamo quindi affrontato temi molto attuali quali il razzismo, il bullismo, il cyberbullismo, l’inclusione. Da qui l’idea di scegliere il tema della diversità per il nostro corto teatrale, attualizzando la novella Mondo di carta di Pirandello”.
–I ragazzi sembra che vogliano raccontare un’esperienza vissuta, forse da altre classi e altri compagni. Il testo è frutto della loro immaginazione o c’è qualche fondo di verità?
“Il testo è frutto della loro immaginazione ma sicuramente i ragazzi hanno voluto rappresentare una situazione purtroppo spesso ricorrente nella vita quotidiana, la discriminazione della diversità. Durante la fase preparatoria della sceneggiatura, alcuni hanno raccontato un episodio accaduto personalmente a loro o ad un amico, in cui si sono sentiti emarginati o derisi. Dopo essersi confrontati, il regista, l’alunno Angelo Milioto, ha guidato gli interpreti nella rappresentazione, con l’intento di sensibilizzare i giovani a coltivare valori quali il rispetto, l’altruismo, la tolleranza, la solidarietà”.
–Qual è stato il loro approccio all’Opera Pirandelliana?
“Per far comprendere bene la valenza del concorso, ho ripreso l’ideologia e la poetica di Pirandello studiate durante il primo biennio e abbiamo letto anche alcune novelle. I ragazzi hanno trovato molto interessanti e attuali le tematiche pirandelliane, quali l’incomunicabilita, la solitudine, il contrasto essere /apparire, l’alienazione. La vicenda del corto prende avvio, infatti, dalla spiegazione della poetica dell’umorismo, alla base del tema del doppio, da parte di un’alunna che interpreta il ruolo della professoressa di italiano”.



– Seguono un laboratorio di Teatro o un laboratorio di Scrittura creativa?
“I ragazzi non hanno frequentato un laboratorio teatrale ma si sono cimentati con entusiasmo nella stesura della drammaturgia e nella realizzazione del corto. Si sono confrontati e hanno collaborato per riuscire al meglio, ma soprattutto hanno riscoperto l’importanza della socializzazione, della condivisione di nuove esperienze considerati gli ultimi due anni trascorsi”.
–Quali sono i disagi vissuti in questi ultimi due anni e come hanno cercato di reagire?
“La pandemia ha messo a dura prova un po’ tutti, ma ne hanno maggiormente risentito gli adolescenti. Tutti i nostri alunni concordano che i maggiori disagi derivanti dall’isolamento sono stati la mancanza della socialità, determinante in questa fase della vita, l’impossibilita di vivere la quotidianità in modo diverso, la lontananza dagli affetti più cari, la dipendenza dagli strumenti tecnologici.
Hanno rimpianto la didattica in presenza, le esperienze che si fanno a scuola, il rapporto con compagni e docenti. Parlano di una vita “congelata” durante il lockdown.
Ma, fortunatamente, i giovani sono resilienti e hanno reagito coltivando i loro interessi, riscoprendo il valore della famiglia. Hanno acquisito una maggiore consapevolezza del valore della vita e delle piccole cose. Quest’anno i nostri alunni hanno apprezzato il ripristino della scuola in presenza, si sono impegnati in svariate attività di alta valenza culturale, come è consuetudine da sempre per il nostro Liceo. Molti di loro hanno raggiunto traguardi eccellenti, segno di una qualità formativa e umana della comunità scolastica del Leonardo”.
(foto di copertina di Emanuele Simonaro)