Hanno fiducia nel futuro e immaginano un mondo migliore di quello che hanno ereditato.
Sono le ragazze e i ragazzi dell’Istituto Scolastico Italiano Giovan Battista Hodierna di Tunisi, diretto dal professor Rosario Maria Marco Motta, che partecipano al Concorso Uno, nessuno e centomila con 10 lavori.
Ciascuna studentessa e ciascuno studente, guidati dal professor Davide Monastra, dopo aver scelto la novella di Luigi Pirandello preferita, ha elaborato secondo la propria sensibilità il testo pirandelliano, cercando di darne una nuova versione.
Sono Maria Luisa Accardi, Hedi Mohamed Ben Frija, Antonio Nadir Iovine, Linda Papetti, Marco Perrotta, Sofia Taffo della classe terza scuola secondaria di primo grado e Lina Aydi, Yasmine Beldi, Emma Kiria Comel, Nency Masella della classe prima scuola secondaria di secondo grado.

–Professor Monastra, un impegno degno di nota, quello dei suoi studenti. Ciascuno dei partecipanti ha elaborato un testo dopo aver letto una novella. Come avete deciso di procedere in questo modo?
“L’idea di partenza era quella di produrre solo due testi: uno per la classe terza della scuola secondaria di primo grado e uno per la classe prima della scuola secondaria di secondo grado. Inizialmente abbiamo lavorato sulla scrittura di un testo teatrale, cercando di capire quali sono le tecniche principali per trasporre un testo letterario in un’opera da rappresentare.
A metà gennaio, proprio quando stavamo scegliendo quali novelle adattare, purtroppo, la pandemia ci ha tenuto lontani ma non ci siamo persi d’animo.

Mentre eravamo in DAD, ciascuna delle studentesse e ognuno degli studenti ha realizzato un testo teatrale tratto da una novella di Pirandello con l’intenzione, una volta rientrati in classe, di sceglierne solo due. Una volta letti tutti i lavori, visto l’impegno e l’ottimo lavoro svolto, abbiamo deciso di inviare alla scadenza del bando tutto il materiale prodotto perché scegliere solo due testi sarebbe stato impossibile.“
–Quali sono stati i criteri di selezione delle novelle da approfondire e come avete fatto a decidere quali alunni dovessero partecipare?
“Per quanto riguarda la scelta delle novelle ho voluto lasciare la massima libertà alle mie studentesse e ai miei studenti.
All’inizio abbiamo letto insieme in classe le novelle più conosciute, per familiarizzare con l’opera pirandelliana.
Dopodiché ho proposto ad ognuno di loro di leggere da soli l’indice di “Novelle per un anno”, invitandoli a leggere le novelle dai titoli che più li attiravano: “Mondo di carta”, “Professor Terremoto”, “Il ventaglino”, solo per citarne alcune delle novelle selezionate.
Il risultato finale? Abbiamo avuto il piacere di rileggere in classe alcune novelle di Pirandello che non trovano spazio nelle antologie e nei programmi scolastici“.

I temi che più li hanno colpiti sono il sentimento di alienazione e il contrasto fra illusione e realtà
–Nello svolgere il lavoro, quali temi li hanno più colpiti?
“Senza ombra di dubbio, i temi che più li hanno colpiti sono, come si nota anche dalle novelle che hanno scelto, il sentimento di alienazione, che hanno sentito particolarmente vicino al modo in cui hanno vissuto gli ultimi anni a causa della pandemia, e il contrasto fra illusione e realtà; anche grazie a Pirandello hanno capito che è bene guardare sempre che cosa si nasconde dietro, a vedere che cosa c’è sotto la maschera.”
Come hanno trascorso gli ultimi due anni e con quale approccio hanno deciso di partecipare al concorso?
“Gli ultimi anni sono stati davvero difficili, soprattutto per chi come noi vive all’estero e ha tutti gli affetti in Italia. Anche solo programmare un viaggio per rientrare a casa è stato difficile.
Si sono divertiti in questa attività di lavoro sul testo teatrale: per alcuni di loro era infatti un’assoluta novità. Quindi principalmente si sono approcciati al testo pirandelliano come un gioco, ma lavorando poi attivamente sulle novelle il loro atteggiamento è stato propositivo e in molti si sono arrovellati per non risultare banali e provare a dare una nuova chiave di lettura di quest’opera immortale che ha ancora oggi tanto da insegnare a tutti noi.“
In che modo stanno vivendo le emergenze del nostro presente e qual è la loro idea di futuro? Quali sono le loro aspirazioni, i loro sogni?
“Inevitabilmente in questi giorni stiamo affrontando il tema della guerra che all’improvviso è scoppiata così vicino a noi. Sono preoccupati e si sentono vicini a tutti coloro che vivono giorni di grande paura. Vorrebbero che la guerra cessasse immediatamente, senza altro spargimento di sangue. Quello che mi rassicura è che tutti loro hanno un forte desiderio di cambiare ciò che non va sul nostro pianeta: quando in futuro spetterà a loro comandare e prendere le decisioni, sono sicuro e fiducioso che trasformeranno il mondo e risolveranno molti dei mali che adesso ci tormentano”.

L’Istituto Scolastico Italiano “Giovan Battista Hodierna” è una scuola internazionale privata italiana e si trova a El Menzah, Tunisi. La scuola è stata fondata nel 1966.
La Scuola sviluppa in modo integrato i programmi didattici italiani e francesi. Dall’identità biculturale italo-francese della scuola scaturisce il primo obiettivo didattico, che è quello di promuovere e approfondire il confronto di idee e il confronto critico fra due culture fraterne e affini.
Alla fine del secondo ciclo didattico, grazie all’accreditamento EsaBac, gli alunni ottengono un doppio Diploma, quello italiano di “Esame di Stato conclusivo del corso di studio secondario di II grado” e quello francese “Baccalauréat”.
Dalla scuola dell’infanzia al Liceo Scientifico il laboratorio di Teatro è un fiore all’occhiello dell’ISI di Tunisi. L’Istituto Scolastico Italiano è intitolato a Gian Battista Hodierna, scienziato siciliano del ‘600, il cui destino fu legato ai Tomasi di Lampedusa e al piccolo centro di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.
I titoli e gli autori dei testi teatrali presentati:
Accardi Maria Luisa, “Il mondo di carta”
Ben Frija Mohamed Hedi, “Marsina stretta”
Iovine Antonio Nadir, “Il ventaglino”
Papetti Linda, “I nostri ricordi”
Perrotta Marco, “Ciaula riscopre la Luna”
Taffo Sofia, “Pensaci, Giacomino”
Aydi Lina, “Pensaci, Giacomino”
Beldi Yasmine, “L’uomo solo”
Comel Emma Kiria, “Professor Settembre”
Nency Masella, “La giara”
(in copertina un’immagine dalla gallery del Laboratorio di Teatro dell’ISI Hodierna di Tunisi)
