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L’amore al tempo dello zappatore

“Alla zappa!” Un tema difficile, trattato in modo semplice, ispirandosi al teatro napoletano e alla sceneggiata di Mario Merola col suo “Zappatore”. Una novella poco nota e forse mai rappresentata anche perché propone il tema scottante della pedofilia.

Ancora una volta l’ISISS Gregorio Ronca di Montoro, diretto dalla professoressa Lucia Ranieri, partecipa al “Concorso Uno, Nessuno e Centomila”, alla guida dell’attore e imitatore Enzo Guariglia, noto al pubblico televisivo, e presenta un lavoro che spontaneamente subisce le influenze culturali e artistiche che in Italia sono divenute pilastri del teatro, prima, e del cinema, poi.

Il Professor Enzo Guariglia

Il tema è complicato e ha come protagonista un sacerdote innamorato di una minorenne.

Più che un caso di pedofilia, vista l’età del giovane sacerdote, si trasforma, quindi, piuttosto nell’inciampo di un innamoramento.

–Come hanno deciso i ragazzi di affrontare la lettura e poi l’elaborazione del testo e la messa in scena?

“Il tema relativo alla pedofilia era troppo scottante, anche perché Luigi Pirandello lo inquadra nella Sicilia di fine 800. Non potevamo né volevamo parlare del rapporto del sacerdote con dei ragazzini di pochi anni. Abbiamo trasformato in senso ironico l’innamoramento del giovane prete per una ragazzina di 15 anni, volendo parafrasare anche la canzone di Nino D’Angelo “‘nu jeans e ‘na maglietta“, dove dice “Tu quindici anne ma/sei gia’ donna“. Lo abbiamo fatto giusto per stemperare il clima rispetto al tema originale della novella di Pirandello”.

–Quali ricerche hanno svolto per contaminare la novella pirandelliana?

“Hanno ben analizzato con me la novella “Alla zappa!”, prendendo vari spunti, trasformandola poi in sceneggiata napoletana e citando lo “Zappatore”: il padre del protagonista, che è zappatore di fatto, diventa Mario Merola, con alla fine la sua dichiarazione nemelodica “Addenocchiate e vaseme ‘sti mmane”.

–Hanno già partecipato a dei laboratori di teatro?

“Sì, si sono preparati molto scrupolosamente a questa pièce teatrale. Hanno già partecipato a dei PON di recitazione e scrittura creativa, ed hanno seguito dei corsi di recitazione con attori professionisti, provenienti dai teatri della zona, che hanno spiegato loro rudimenti di dizione e recitazione”

–In che modo oggi studentesse e studenti affrontano i problemi del loro presente? Ne parlano con i professori? Si confidano?

“Sicuramente più che la nostra generazione i ragazzi di oggi si confrontano con gli insegnanti, affrontano con loro delle problematiche e sviluppano anche delle soluzioni condivise. Il dialogo con i ragazzi è importante quanto la didattica”.

–Quali spunti di discussione ha suscitato la lettura della novella di Pirandello?

“Chiaramente Pirandello fa molto riflettere. Quando si affronta la lettura di Pirandello si parla non solo di quel che è, ma di quel che sembra, di quel che potrebbe essere, in relazione alle maschere. Questi approfondimenti suscitano in loro grande interesse. In questo caso, hanno voluto creare una chiave ironica per stemperare il tema della pedofilia e portarlo più in chiave caricaturale e farsesca, proprio per rendere comica una cosa drammatica, dimostrando come nel teatro si possa passare dal comico al drammatico con grande facilità”.

Le conseguenze dell’amore, dunque, sono pesanti per un sacerdote, ieri e ancora oggi, chissà forse un domani sarà diverso.

Un tema delicato, che sfiora appena quello della pedofilia, affrontato invece da Pirandello. I ragazzi dell’ISISS Gregorio Ronca, hanno preferito parlare piuttosto di una cottarella per una ragazza, ironizzare con la sceneggiata napoletana e con l’intervento del Papa emerito. Ratzinger è servero ma un po’ a disagio invero con lo zappatore Mario Merola e con il giovane prete/Nino D’Angelo innamorato di una quindicenne.

Il prete tornerà contadino, soffrendo le sue pene d’amore e la colpa per essere stato costretto a lasciare la tonaca.

Per la scuola di Montoro un ritorno, dunque, con un’altra forte provocazione, perché i temi tosti bisogna anche avere il coraggio di affrontarli e l’ironia certamente aiuta.

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