
Maria Grazia ed Eleonora: due donne disobbedienti. È questo il titolo del lavoro con cui partecipano cinque studentesse delle classi IV ASS e III ASS dell’IISS Fermi di Aragona, Hoara Galvano, Noemi Vetro, Desirèe Costanza, Caterina Lo Pilato, Roselyne Vinti, guidate dalla professoressa Maria Portella e dal professor Vincenzo Caci.
Venti, in totale gli studenti coinvolti nel progetto del Concorso Uno, Nessuno e Centomila.
Le studentesse si sono ispirate a due novelle pirandelliane L’altro figlio e Scialle Nero. Nel testo teatrale, le due protagoniste, passeggere di un treno, nonostante gli eventi drammatici che hanno caratterizzato le loro esistenze, scoprono di avere il medesimo coraggio di sopravvivere alle convenzioni sociali e, in fondo, anche di sopravvivere a se stesse.
– Professoressa, in che modo le studentesse sono state preparate alla lettura di Pirandello e perché hanno scelto proprio queste due novelle? Che cosa le ha colpite in particolare?
Lo studio del pensiero pirandelliano e il confronto tra i vari personaggi creati dallo scrittore agrigentino ha appassionato da sempre gli studenti per l’attualità sconvolgente di questi ritratti. Ed è per questo che le alunne hanno scelto questi due personaggi femminili, in quanto incarnano le dure lotte che le donne si trovano ad affrontare tutt’ora per poter affermare se stesse e per guadagnare la propria libertà.
Come sottolineato dalla Commissione europea nella comunicazione relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025, finora nessuno Stato membro ha realizzato la parità tra uomini e donne. La violenza contro le donne è purtroppo cronaca quotidiana. I dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza. In che modo con le ragazze e i ragazzi avete affrontato a scuola questa emergenza?
Questi sono dati allarmanti che ci fanno capire come ancora sia lunga la strada che possa portare le donne a superare le disparità di cui ancora sono vittime. Le classi coinvolte hanno affrontato il tema attraverso i diversi dibattiti organizzati dalla scuola, il primo, il 25 novembre, dal titolo “E’ violenza e non è amore”, il secondo, il 30 marzo, con la collaborazione del Ministero della Giustizia, Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Agrigento, dal titolo “Questo non è Amore”. Ciò ha reso possibile approfondire e avere consapevolezza di quanto grave e insidiosa sia la problematica della violenza di genere e di quanto ancora sia marginale il ruolo della donna nella società odierna.
Quali riflessioni sono scaturite durante il loro lavoro sul testo pirandelliano?
Gli alunni hanno preso consapevolezza delle tematiche e le hanno approfondite con la lettura delle novelle, elaborando una sceneggiatura un po’ sui generis, catapultando la vita di Mariagrazia ed Eleonora al giorno d’oggi, su un treno che li porta altrove, in un luogo imprecisato, ma lontano dalla loro precedente vita. Poco o nulla, però, sembra sia cambiato…