Non è stato con noi per le cinque giornate, ma il Lyceé International de Saint Germain en Laye –Sezione Italiana, ha partecipato idealmente alla nostra kermesse e ne siamo lieti.
Il lavoro Il carillon della vita, prende le mosse dalla novella Filo d’aria, ed è stato svolto dalle studentesse Lisa Ciffroy, Elena Fontana, Margot Schaeffer, Chiara Joachim- Balzani.
Le giovani frequentano la Première che in Italia corrisponde al IV anno di liceo.
La storia è toccante: in una stazione ferroviaria dove la gente si vede senza guardarsi, si parla senza capirsi e sente senza ascoltare, un unico uomo riesce a cogliere il senso delle cose. Quest’uomo, superfluo ed invisibile agli occhi di tutti, è un senzatetto che osserva il viavai dei passanti. Ma l’arrivo nella stazione di un pianoforte sconvolge le sue abitudini. Perché la folla si immobilizza di colpo al suono che ne scaturisce?
Nel contrasto tra una melodia che sospende il tempo e il vociare di un continuo correre, il senzatetto scoprirà il senso della musica: fermare per un istante il flusso tormentoso della vita e alleggerirne il peso.

La professoressa Maria Grazia Coccia ci ha raccontato come nasce il progetto.
“Mi dispiace moltissimo quest’anno di non essere venuta ad Agrigento, ma ci sono stata con il pensiero. Abbiamo voluto comunque lavorare sul concorso. Quando si studia Pirandello c’è sempre un grande arricchimento, perché è un autore che tocca delle tematiche che sono trasversali, dalla Letteratura, all’Arte, a tutto ciò che possiamo capire del 900, ma è anche molto vicino alla sensibilità moderna. Pirandello è attuale perché offre una gamma completa di tutti gli aspetti della condizione umana. Anche le studentesse lo hanno trovato attualissimo.
In che modo si sono preparate le studentesse a quest’avventura?
Hanno letto molto prima di cimentarsi in questa scrittura, che le ha molto divertite e le ha anche impegnate tanto, perché si sono sforzate di dare un senso autentico alla novella scelta. L’hanno completamente reinterpretata alla luce della loro sensibilità, della loro età e di ciò che del mondo vivono e vedono intorno a loro”.

Ma ecco che sono loro a raccontarcelo.
“Conoscevamo già Pirandello – affermano Elena, Chiara, Lisa e Margot – perché l’abbiamo studiato in classe: per esempio abbiamo approfondito “Sei personaggi in cerca d’autore” e abbiamo letto le novelle per prepararci a capire un po’ lo stile di Pirandello. Abbiamo letto “Filo d’aria” per prepararci per il concorso e abbiamo studiato i temi contenuti nella novella. Abbiamo quindi selezionato solo i temi che volevamo affrontare e li abbiamo inseriti nel nostro progetto”.
Le vedremo il prossimo anno ad Agrigento? Noi speriamo di sì!