Pirandello anche nel nome dell’Istituto, ecco l‘I.I.S.S. Luigi Pirandello di Bivona partecipa al nostro concorso facendosi ispirare da una novella molto nota, “Il treno ha fischiato”. Questo adattamento teatrale si intitola Il rumore del treno e qui invece di un Belluca abbiamo un Perluca che comincia a percepire i rumori del mondo…
I referenti del progetto sono la professoressa Anna Maria Petruzzelli che ha curato la messa in scena e il professore Mario Militello che ha curato l’adattamento del testo.


Gli alunni protagonisti della messa in scena sono: Francesco Piazza, Vincenzo Mercadante, Sebastiano Militello, Noemi Ingoglia, Salvatore Sciabica, Ilenia Dichiara, Lucrezia La Mela e Morena Guarino, frequentano la IV e V B indirizzo Sala.
La dirigente scolastica dell’istituto è Giusi Gugliotta.
Abbiamo chiesto ai referenti di raccontarci alcuni dettagli sul progetto.
Come avete lavorato sul testo?
La novella “Il treno ha fischiato” è stata reinterpretata in chiave autobiografica. Pertanto, pur rimanendo ancorata ai cardini del pensiero pirandelliano, fondato sul relativismo conoscitivo, l’incomunicabilità tra gli uomini ridotti a maschere e il contrasto tra vita e forma, evidente nell’opinione che i colleghi di lavoro hanno di Perluca, la storia ha previsto l’introduzione di altri due personaggi, fondamentali nell’ottica di una sua rivisitazione in chiave moderna: la mamma del protagonista e Nunziatina, l’unica vera conoscitrice delle pieghe più recondite dell’animo di Perluca, imprigionato nella gabbia che la società gli ha imposto.
Perluca come riesce a ritrovarsi?
La mamma permette a Perluca di ritornare ad un passato ideale, di ripristinare quell’armonia primigenia e utopica con la Natura, di cui l’uomo è perennemente alla ricerca. Nunziatina, collega e amica, con la sua dolcezza e sensibilità, consente a Perluca di ritrovare un uomo perduto tra gli anfratti di una società consumistica tutta dedita al progresso, di fronte alla quale si impongono i valori di una vita vissuta e non immaginata.

Siete intervenuti anche sul finale, ci spiegate la scelta?
Il finale della novella rappresenta l’emancipazione di Perluca da una società non inclusiva, massificata, che tende ad uniformare l’umanità in un coacervo indistinto di forme, nel nome di un illusorio progresso che non premia la diversità. Del resto, cosa c’è di più intimo e nello stesso tempo universale di una famiglia che si autoregola sulla base del principio dell’autodeterminazione dei suoi membri?
Avete anche attualizzato e parlato di social, perché?
I social non sono altro che lo strumento di cui la società si serve per elaborare un modello di vita basato sul progresso a tutti i costi e fondato sulla spersonalizzazione dell’individuo, incapace di trovare la sua identità. Per questo sono fondamentali la figura della mamma, che richiama un passato puro, alieno da qualsiasi condizionamento e di Nunziatina, che permette a Perluca di far rivivere quel passato.
