La signora Ponza, finalmente, ha un ruolo.
Immaginiamo che il personaggio abbia incontrato Pirandello e gli abbia chiesto di avere una sua parte, attraverso cui difendere la sua posizione, imbarazzante, da impazzire davvero.
E che lo Scrittore abbia ceduto dopo tante insistenze e lo abbia fatto attraverso due ragazze palermitane.
Povera signora Ponza, divisa fra due pazzi.
O è già lei ad essere impazzita e a sostenere di essere vittima di due piscotici?
Chi può dirlo?
Alice Cavasino e Giorgia Minafò della V F del Liceo Classico Internazionale G. Meli di Palermo s’ispirano alla nota novella “La signora Frola e il signor Ponza, suo genero”, ma con un capovolgimento di ruoli.

Il titolo “La signora Ponza” illumina già sulla finalità semplificativa delle due giovani autrici che stanziano, come una piramide indissolubile, le grandi domande di senso, in contrastiva presenza con il “curtigghiu” di una giornata qualunque in un salone di bellezza.

Referente del progetto la professoressa Cristina Picciotto, alla sua terza esaltante esperienza al Concorso Uno, nessuno e centomila.
– Professoressa, una volta un primo premio, un’altra un premio speciale.
I suoi studenti seguono i suoi consigli, riesce a plasmarli, ad abituarli alla lettura, alla comprensione…. a un buon allenamento del pensiero… a trasformare le parole, farle diventare Teatro.
Le danno tante soddisfazioni..
<<Indimenticabile, unica l’esperienza di “Leonora addio“, primi alla prima edizione. Le prove alla Casa del Musical, le emozioni fortissime e vere!
La lettura “dietro le quinte” del testo.
Premio speciale” l’anno successivo, altra grandissima soddisfazione.

La mia vittoria per l’edizione 2020 è la partecipazione al concorso di una collega bravissima della scuola in cui sono da quest’anno.
Pertanto risponde alle domande la professoressa Anna Li Vigni, che ringrazio ancora. >>
La ringrazia anche l’organizzazione del Concorso.
Dunque, professoressa Li Vigni?
<<La mia soddisfazione principale è quella di constatare come ci siano molti ragazzi interessati al teatro e, in generale, alla letteratura, pronti a spendere energie e tempo per progetti così importanti.
I miei consigli alle due autrici in questione sono stati pochi e soprattutto all’inizio del lavoro.
Chi è stato davvero un buon consigliere nel corso della stesura del testo, è stato sicuramente Luigi Pirandello in persona, nessun altro eccetto lui.
Le ragazze sono state molto brave nel sapersi coordinare affinché venisse fuori un’opera coerente.>>
A chi è venuta l’idea di dar centralità alla Signora Ponza?
<<Inizialmente le ragazze avevano pensato a comporre un testo teatrale alternativo e innovativo: pensavano di creare una pagina Facebook sulla quale i vari personaggi avrebbero postato le loro dicerie e i loro punti di vista.
Tuttavia questo progetto avrebbe necessitato della creazione di profili social falsi, per cui si è lasciato perdere.
Allora hanno deciso di creare un’opera più “tradizionale”, incentrandosi maggiormente sulla figura della signora Ponza, ambientandola in un salone di coiffeur, per sottolineare l’ambientazione femminile.
Ancora oggi, nel 2020, la donna è al centro della curiosità sociale, nel bene e nel male, ed è soggetta a discriminazione e spesso a disagio nel vivere in comunità.>>
– Avete un laboratorio di Teatro a scuola?
<<Al liceo classico Meli ogni anno avviamo progetti teatrali di vario interesse, alcuni incentrati sulle modalità di traduzione dei testi classici per la messa in scena, altri che sono veri e propri allestimenti che poi hanno luogo nel nostro teatro auditorium.
Inoltre abbiamo avviato da circa cinque anni una collaborazione con il teatro Atlante, per alcuni progetti di Teatro dell’Oppresso.
Si tratta di una forma teatrale dall’alto valore pedagogico.
Originaria del sud America, persegue lo scopo di trattare i temi della lesione dei diritti fondamentali e di sensibilizzare il pubblico in tal senso attraverso la riflessione e l’emozione.>>
– Come avete vissuto questi mesi dall’inizio della pandemia?
<<I ragazzi sono stati straordinari nel gestire benissimo lo stress inevitabile dell’isolamento forzoso.
Inoltre si sono dimostrati estremamente collaborativi nelle azioni di didattica a distanza, sia nel senso di responsabilità che hanno mostrato, sia nella partecipazione effettiva al lavoro scolastico.
Il nostro istituto ha provveduto immediatamente, già dai primi di marzo, ad attivare un’azione di video-conferenze dei docenti, classi virtuali, e altre attività che hanno fatto sì che gli studenti non si sentissero soli e abbandonati.
Quest’esperienza, oltre ad averci reso più consapevoli degli strumenti tecnologici digitali, ha reso gli studenti più vicini alla scuola, molto più di prima.>>
– Parteciperete alla Cerimonia di premiazione nel 2021?
<<Le due autrici frequentano il quinto anno e infatti sono in procinto di affrontare gli Esami di Stato.
Sono certa che, se non si troveranno fuori sede per motivi di studio, saranno felicissime di partecipare alla cerimonia di Premiazione.>>