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Un pic-nic alla Kolymbethra

Un viaggio d’istruzione o l’esperienza di un concorso per studenti possono incidere profondamente nella formazione della sensibilità culturale di un individuo e sulle sue future scelte di studio.

Può sembrare eccessivo affermarlo, tuttavia, per chi non è più da tempo in età adolescenziale, basta fare un balzo indietro nella memoria per trovare le tracce di quel momento che ha cambiato totalmente prospettiva al suo modo di essere.

Eravamo a scuola. Un insegnante ha proposto un’esperienza e abbiamo accettato di seguire il consiglio. Poi ci siamo fatti guidare nel comprendere, nel sentire, nel vedere con occhi diversi.

Gli studenti della III edizione del Concorso Uno, nessuno e centomila sono stati condotti al Giardino della Kolymbethra per una sosta, dopo la visita alla Valle dei Templi. Doveva essere solo un pic-nic, si sono ritrovati a vivere un’esperienza in un luogo meraviglioso.

I ragazzi americani stupiti ammiravano la varietà degli agrumi e chiedevano di conoscerne il nome. <<Possiamo raccoglierli?>> chiedevano. <<Ma certo!>> rispondevamo. Alcuni di loro, certamente più abituati di noi alla metropoli, non avevano mai visto un albero da frutto.

L’area pic-nic era all’ombra di piante rigogliose. Si udiva il fruscio del ruscello che avevano osservato scendendo al Giardino attraverso il percorso in discesa che parte dall’area del Tempio dei Dioscuri.

Nell’area attrezzata l’organizzazione del Concorso aveva già preparato tutto. Un buffet di prodotti tipici: le ‘mmiscate , i panini con le panelle e le arancine (perché ad Agrigento sono al femminile!). Ma la frutta è stata la protagonista.

Il Giardino della Kolymbethra è un raro gioiello archeologico e agricolo, un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia e racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei, scavati 2500 anni fa, la storia dell’antica Akragas.

Affidato in concessione al FAI dalla Regione Autonoma della Sicilia, nel 1999

È un angolo di paradiso in cui olivi secolari prosperano generosi e dove gli agrumi inondano la Valle dei Templi coi loro profumi.  È un angolo di terra promessa e giardino per eccellenza dove la natura si fonde con la storia. .

Questa piccola valle è parte significativa di Akragas, la città fondata dai Greci nel VI secolo a.C.

Diodoro Siculo narra che nel 480 a.C. il tiranno Terone, per approvvigionare d’acqua la città fece progettare una rete di gallerie che si concludeva ai piedi dell’urbe in una grande vasca detta Kolymbethra “del perimetro di sette stadui”, presto adattata a vivaio di pesci e frequentata da cigni e volatili, ma soprattutto capace di trasformare l’arida terra siciliana in un giardino fiorente di piante mediterranee

Questo “luogo di delizia” nei secoli successivi passò alla Chiesa che introdusse gli agrumi, mentre il periodo di massimo splendore lo vide a cavallo tra XIX e XX secolo, quando divenne una delle mete imprescindibili del Grand Tour.

Negli ultimi decenni del Novecento, a causa della scomparsa dei vecchi contadini, la Kolymbethra cadde in abbandono sino all’intervento del FAI che la riportò al suo antico splendore.

Ora il Giardino è una delizia per i cinque sensi: dal profumo delle zagare al sapore delle mandorle, dall’argento degli ulivi all’umido della terra, al lieve rumore di sottofondo dell’acqua che scorre costante.

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