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A Beirut la Cultura non si ferma

Un'immagine della rappresentazione teatrale "Il popolo libanese ha fischiato". Al centro un giovane che interpreta il Libano ed è trattenuto alle corde da ipocriti personaggi mascherati

In Libano la Cultura con la “C” maiuscola non è in quarantena.

Il Teatro Monnot di Beirut ha accolto il suo pubblico, seppur nel rispetto delle regole volte a prevenire il contagio da SARS-CoV-2 .

“Il popolo libanese ha fischiato”, liberamente tratto da “Il treno ha fischiato” di Luigi Pirandello, è stato messo in scena il 12 dicembre.

Si tratta della pièce con cui alcuni ragazzi preadolescenti della Scuola di Italiano di Sarba Nabatieh, comune a pochi chilometri dalla capitale libanese, hanno vinto il primo premio della IV edizione del Concorso internazionale “Uno, nessuno e centomila”, che si svolge ogni anno ad Agrigento al Teatro Pirandello.

Il giovane al centro interpreta il Libano trattenuto da corde tese da personaggi mascherati

Perché è molto particolare e commovente questo lavoro?

Non è Belluca, protagonista della novella pirandelliana, ad avvertire il richiamo del fischio del treno.

Invece, è il popolo libanese che prende coscienza della sua atroce esistenza e inaspettatamente si ribella quando sente la notizia della probabile morte del suo Paese, il Libano.

Il giovane che interpreta il Libano è su un letto ormai morente. Accanto a lui il popolo libanese lo esorta a reagire

In piena pandemia, con la crisi socio-economica che investe il pianeta da Oriente a Occidente, questo spettacolo è un’iniezione di fiducia e di speranza.

Uno spettacolo a tratti anche crudo, amaro, un’accusa lanciata dai giovanissimi verso chi si è in qualche modo reso responsabile di disastri ambientali e di diffondere nel mondo malattie come il cancro, o guerre, fame, disuguaglianze, discriminazioni.

I volti dei personaggi mascherati che circondano il giovane che interpreta il Libano sono incorniciati e evidenziano tutta la loro doppiezza e ipocrisia

Nell’ambito della XX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura in Libano e il Comune di Sarba Nabatieh hanno collaborato alla realizzazione dello spettacolo.

I protagonisti con la danza, i canti, la recitazione hanno rappresentato il disagio sociale ed economico del loro Paese, vestendo gli abiti più semplici della tradizione popolare libanese.

Ringraziamenti al termine dello spettacolo, sul palco gli interpreti, le autorità e la professoressa Mona Rizk

La regia è stata curata da Ali Bitar e la supervisione generale è stata affidata alla loro docente d’italiano, Mona Rizk.

Presenti allo spettacolo il Consigliere Giinar Attwi, che ha portato il saluto del Ministro della Cultura libanese, così come anche l’ambasciatrice d’Italia a Beirut, Nicoletta Bombardiere, e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Beirut, Monica Zecca.

In più occasioni è stato espresso apprezzamento per il Concorso Uno nessuno e centomila di Agrigento e per la scelta della Commissione, presieduta dall’attore e regista Gaetano Aronica, presidente del Teatro Luigi Pirandello, di premiare il lavoro dei ragazzi di Sarba-Nabatieh.

Un saluto specifico alla Commissione del Concorso è stato rivolto anche dal Sindaco di Sarba, Elias el Helou.

L’ambasciatrice al termine dello spettacolo ha espresso l’auspicio che possa essere riproposto in Italia.

Nel suo discorso il sindaco Elias el Helou ha affermato che potrebbe essere messo in scena nel maggio 2021 ad Agrigento, proprio al Teatro Pirandello, per la V edizione del Concorso, pandemia permettendo.

Foto di gruppo con il regista, il sindaco di Sarba e la professoressa Mona Rizk.

Tra le altre autorità presenti, il Presidente del consorzio Comunale del Distretto di Iqleem el Tuffah, Haji Bilal Shehadeh, la Consigliera dell’Ambasciata d’Italia, Roberta De Lecce, Abd el Mawla Chehab el Dine Segretario del Comitato dell’equipollenza e del dialogo presso il Ministero dell’Insegnamento superiore e dell’Istruzione, il Presidente dell’Associazione di informatica professionale in Libano e del Center for advanced informatics technologies Act College, Rabih Baalbaki, il Vice presidente del Consorzio Comunale del distretto di Iqleem el Tuffah Tuffah Al-Hajj Yahya Jouni, i sindaci e membri dei consigli comunali, nonché i mokhtar e i membri dei consigli elettivi.

Singolare, almeno per noi italiani, è che il teatro Monnot sia accessibile.

Testimonia che in Libano la Cultura ha lo stesso valore o “peso” dell’economia per la crescita del Paese.

Eppure in Libano a marzo 2020 è stato dichiarato il default nell’impossibilità di pagare i debiti a livello internazionale.

La valuta nazionale, la lira libanese, (che mentre scriviamo vale 0,00054 euro) ha perso il 60 per cento del suo valore.

Più della metà della popolazione si trova nell’impossibilità di soddisfare i bisogni primari.

E i ragazzi di Sarba emozionano con la loro speranza di salvare da morte certa il loro Paese. “Il treno ha fischiato” ripeteva Belluca.

I ragazzi di Sarba intonano questo canto, senza base musicale:

“Libano, Libano, caro Libano
Noi ragazzi libanesi ti preghiamo
non morire, non morire, svegliati!
svegliati! svegliati!

Commovente, intenso, appassionante. “Il popolo Libanese ha fischiato” arriva al cuore, risveglia le coscienze, coinvolge nel profondo.

Quale futuro ci aspetta?!
Incendi, inflazione, tasse
incontrollate, diritti violabili,
servizi mancanti.
“Libano, Libano, caro Libano
Noi ragazzi libanesi ti preghiamo
non morire!

Vorremmo te
Sano / forte / orgoglioso
Tu sei la patria dei Fenici
svegliati! svegliati!

<<Il popolo libanese ha fischiato è frutto dell’impegno della docente/guida Mona Rizk e dei nostri studenti – afferma il Sindaco di Sarba-Nabatieh, Elias El Helou -. Essere stati selezionati tra i finalisti del Concorso Uno, nessuno e Centomila di Agrigento è stato un grande onore per noi. Soprattutto perché l’apprendimento della lingua italiana nel nostro Comune si promuove da poco tempo, meno di 2 anni, grazie a una convenzione sottoscritta con l’Istituto Italiano di Cultura Beirut>>.

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