
Lo
scorso anno, quando pensammo di avviare un percorso che ci portasse a celebrare
il Centocinquantenario della nascita di Luigi Pirandello, nel 2017, rendendogli
il massimo degli onori, comprendemmo subito il valore di questa iniziativa: non
soltanto una solenne cerimonia celebrativa, ma anche un fitto programma di
eventi nel corso dell’anno che potesse legare ancor più saldamente la città
allo Scrittore. Al contempo eravamo consapevoli della possibile programmazione
in tutto il mondo, da parte di enti, università, associazioni e compagnie, di
convegni, spettacoli, mostre, seminari, laboratori, attività di vario genere su
Pirandello. E per questo ci sforzammo di inserirci nella rete internazionale
dei “pirandellisti”, allo scopo di far sentire la presenza di
Agrigento, Sua città natale, almeno in gran parte dei convegni organizzati dai
massimi studiosi del drammaturgo e Premio Nobel: creammo un breve
videomessaggio con la presentazione dei luoghi pirandelliani, quelli della
nascita, della giovinezza, della famiglia, con l’intento, riuscitissimo, di
portare la sua Girgenti nel mondo.
Quel che non potevamo immaginare, invece, era l’interesse eccezionale che si
sarebbe scatenato nell’anno delle celebrazioni sulla città di Agrigento, ovvero
un’ esigenza incontenibile di rendere onore a Luigi Pirandello nella Sua città
natale.
E non potevamo, allo stesso modo, intuire quali passioni e quali entusiasmi
avrebbe potuto suscitare nei giovani l’opportunità, espressa dal Concorso
“Uno, nessuno e centomila” per il miglior corto teatrale tratto da
una novella pirandelliana: un’intuizione straordinaria che è da attribuire a
Giuseppe Zambito dell’Ufficio di diretta collaborazione della Ministra Valeria
Fedeli, a Gaetano Pendolino, amministratore del Distretto Turistico Valle dei
Templi, e a Gaetano Aronica, presidente della Fondazione Teatro Luigi
Pirandello.
E’ stato sufficiente richiamare il nome dello scrittore, la sua opera, il
Teatro Pirandello e la città di Agrigento per generare un interesse strepitoso
da tutto il mondo, perfino da Oltreoceano.
Dal 28 maggio fino all’1 giugno, le novelle pirandelliane sono divenute
flessibili e mutuabili in tutte le culture, offrendo spunti per quell’unica
umanità così ben rappresentata dalla freschezza dei ragazzi e delle ragazze di
ogni nazione.
L’esperienza è stata esaltante, non solo per i concorrenti e per gli studenti
partecipanti, ma anche per i loro docenti, per i dirigenti scolastici e per
noi, che tra il pubblico abbiamo potuto seguire i laboratori teatrali condotti
dal regista Marco Savatteri con i suoi collaboratori (a cominciare dall’attore
Giuseppe Orsillo, dal coreografo Gabriel Glorioso, dagli attori della Casa del
Musical Sabrina Spampinato e Gloria Cacciatore, Girolamo Randisi, Gerlando
Chianetta e Massimiliano Rizzo) e le performance conclusive con la messa in
scena dei corti teatrali da parte degli studenti; esaltante perché lo abbiamo
appreso dalle parole dei protagonisti, dalle emozioni che trasparivano dai loro
visi e dal compiacimento sincero dei loro insegnanti; esaltante per chi ha,
come me, abbandonato il protocollo e il ruolo istituzionale per condividere in
modo più diretto e non convenzionale questa straordinaria iniziativa.
Il Concorso “Uno, nessuno e centomila” non potrà essere un evento
isolato.
Così come vogliamo che il 150° della nascita del Nobel agrigentino non
rappresenti il punto conclusivo e arido di una celebrazione ma il punto di
partenza di un nuovo rapporto tra la città e il suo genius loci, così anche il
Concorso dovrà avere un futuro sempre più pregnante di condivisione e di
partecipazione internazionale.
Agrigento non è pirandelliana, la Sicilia non è pirandelliana, ma Agrigento è
la città di Luigi Pirandello; la Sicilia è la terra di Luigi Pirandello.
Sempre, non soltanto per un anno.
Le tante iniziative avviate in varie parti geografiche dal mondo accademico e
dalla Cultura in genere, come questo concorso diventato di livello
internazionale, con l’intervento del Ministero degli Affari Esteri, danno
dimensione della caratura contemporanea del nostro Autore.
Pirandello è europeo, è internazionale ed è ancora (e lo sarà a lungo!) capace
di parlare ai giovani, indurli a riflettere sul valore dell’esistenza.
Ad Agrigento abbiamo visto i giovani migliori. Grazie a Pirandello si sono
confrontati, sono stati insieme e hanno conosciuto i rispettivi modi di
interpretare un testo e, attraverso di esso, hanno studiato e provato a
rappresentare l’umanità. E’ su questi giovani capaci, intelligenti, desiderosi
di cimentarsi in nuove sperimentazioni che dobbiamo fondare le nostre speranze
migliori.
Calogero Firetto
Sindaco di Agrigento
Presidente del Distretto Turistico Valle dei Templi