Torna in scena al Teatro Pirandello di Agrigento “Pensaci, Giacomino”, il 21 e 22 dicembre 2019.
Protagonista è il grande Leo Gullotta, diretto da Fabio Grossi, anche autore dell’adattamento drammaturgico.
Si tratta di uno dei temi più scelti dalle scuole che partecipano al Concorso Uno, nessuno e centomila e che ogni anno si contendono un premio internazionale
“Pensaci, Giacomino” nasce in veste di novella nel 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917.
Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in quest’opera.

Un testo di condanna verso una società pettegola e piccina, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto ad esibirsi.
“Pensaci, Giacomino” racconta anche di uno Stato patrigno nei confronti dei propri cittadini soprattutto nei confronti della casta degli insegnanti.
Il premio Nobel di Agrigento seppe cogliere ogni aspetto di una società che emargina e ferisce vestendosi anche delle sue ipocrisie.
Il pensiero pirandelliano è sempre contemporaneo senza necessità di aggiustamenti o revisioni.
La storia racconta di una fanciulla che, rimasta incinta del suo fidanzato, non sa come portare avanti questa gravidanza: il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione, “per almeno cinquanta anni”, il giorno che lui non ci sarà più.

Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo.
Il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere civile, del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre.